L’alloggio era ben
strutturato. Un ingresso piuttosto largo, la cucina non eccessivamente grande,
ma spaziosa al punto giusto, due bagni, la loro camera da letto, un’altra
camera per i futuri figli che sarebbero arrivati e lo studio abbastanza grande
per contenere due scrivanie e una libreria larga quanto tutta la parete.
La
parte più bella della casa era il soggiorno, con un enorme divano, un
televisore al plasma un po’ esagerato a dire di Noemi, ma perfetto per Lorenzo
e un bellissimo mobile in noce con vetrine, dalle quali si intravedevano i
servizi di bicchieri di cristallo e di tazze da caffè in porcellana, regalo
degli zii di lui.
Insomma, un alloggio nel quale traspariva in certi aspetti la
semplicità di lei e in altri la raffinatezza e l’altezzosità di lui.
(da Il
sorriso innocente dell’amore)
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