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venerdì 24 febbraio 2012

Autori emergenti attenzione: “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”!

Voglio proporvi la storia successa a una scrittrice che, insieme a una sua amica, stava per realizzare un sogno. Purtroppo, però, non bisogna mai fidarsi di nessuno, perché viviamo in un mondo dove anche i “buoni sono cattivi”.

Esistono persone che si prendono gioco di chi si impegna duramente per rincorrere una passione e sogna un po’ di notorietà per il lavoro svolto.

Con questa storia Pamela Baiocchi riassume in modo egregio, quanto le è accaduto e ci vuole mettere in guardia…

LEGGETE:

Il sogno rubato  di Pamela Boiocchi

“Voglio dedicare questa brevissima fiaba ad Emiliana, cara amica, e a Fabio, consigliere fidato in questa avventura, coinvolto suo malgrado nelle nostre vicissitudini editoriali.

C'era una volta una bambina che aveva un sogno: scrivere la fiaba più bella di tutte e poterla leggere a tutto il mondo. Aveva un'amica e con lei condivideva il suo desiderio segreto, fino a che un giorno incontrarono qualcuno disposto a farlo avverare, a trasformare il sogno in una realtà.

Le due bambine erano davvero felici perché credevano finalmente di aver trovato qualcuno disposto a credere nella loro fantasia e con le capacità di trasformarla in qualcosa di vero e con la quale avrebbero potuto far sognare tante altre persone.

Così lavorarono e lavorarono, ma bisognava fare tutto in fretta perché c'era poco tempo, e disegnarono, usarono pennelli e colori, e tante parole messe bene in fila una dopo l'altra, e persino una grande farfalla colorata insieme a tutti i frammenti dei loro pensieri, delle loro speranze e dei loro tesori. Anche un folletto diede il suo aiuto, offrendo la sua voce per far conoscere al mondo il sogno delle bambine.

Erano così felici però che fecero un grande errore, non badarono a domandare cosa avrebbero dovuto dare in cambio di quel bel regalo. Fu un grave sbaglio che le due bambine pagarono a caro prezzo, perché come insegnano mamma e papà non ci si deve mai fidare degli sconosciuti e nessuno regala senza voler ricevere qualcosa in cambio.

Il sogno andava venduto e avrebbero dovuto farlo di corsa camminando molte leghe senza sosta perché nessuno sapeva che la fiaba esisteva. E quando tutte le parole si fossero esaurite ne avrebbero perso un pezzo: impacchettato e spedito, consegnato senza prova.

Le bambine piansero ma accettarono le conseguenze del loro errore, pentendosi, e impararono la lezione.

Decisero che non si sarebbero più fatte ingannare e che non avrebbero mai più dato la loro fiducia senza garanzie. E a quelle persone dissero che con loro non avrebbero più voluto sognare.

Ma di nuovo qualcosa accadde e a quelle bambine venne strappato il loro sogno colorato, dissero che non erano state brave, che i punti non si trovavano dove avrebbero dovuto, che la colpa era di una delle bambine che sapeva ma aveva taciuto, che non conoscevano il mondo. E vennero derise...

(Questa non è un’opera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e fatti non sono prodotto dell’immaginazione dell’autrice. Ogni riferimento a persone realmente esistite, vive o morte, fatti, luoghi o eventi non è puramente casuale)”.

Bene, che ne pensate???
Io, personalmente, penso che sia una vergogna. Il mondo dell’editoria italiano è pieno di trappole e sotterfugi, di cose non dette, ma date per scontato. E, come in tutti gli ambiti, è davvero complicato far capire alla gente quanto sei bravo, se non sei amico di…, parente di…, ecc.
Insomma, funziona come qualsiasi altra cosa in Italia.

La casa editrice in causa è la NOMS edizioni. Purtroppo ve ne sono anche altre che promettono, ma solo a parole…

Ora non voglio entrare nel merito, in quanto faccio solo da tramite per far circolare il più possibile la voce, in modo che cose come queste non accadano più e so, per esperienza, quanto sia difficile rifiutare una proposta di pubblicazione, specialmente se si tratta della prima opera.

Bisogna, però, non lasciarsi abbindolare da tante parole e promesse (in questo sono tutti bravi!), ma fare ricerche sulla casa editrice in questione, contattare altre persone che hanno pubblicato con “lei”, e se non si è più che sicuri, lasciar perdere e sperare in altre proposte.

Per fortuna vi sono anche case editrici serie, che seguono l’autore dalla A alla Z e fanno tutto alla luce del sole. Non voglio fare di tutta l’erba un fascio…

Forse le case editrici sono troppe, come sono troppi gli autori emergenti. Non tutti coloro che scrivono, meritano di essere pubblicati. Solo che funziona così: quelli veramente bravi (e grazie al mio blog ho avuto modo di incontrarne davvero molti) faticano ad emergere.

Cosa pensate di tutte le persone famose che pubblicano un libro? Praticamente tutti i personaggi dello spettacolo scrivono (o, meglio, si fanno scrivere un libro), ma lo ritenete giusto??

Aspetto i vostri commenti!!

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