“Amore mio, se stai leggendo
questa lettera significa che le cose non sono andate come speravo, come
speravamo…
Ho deciso di scriverti anche
se non sai quanta fatica mi costa… Quando ti ho visto per la prima volta in
classe non so perché ma ho intuito che fossi un ragazzo speciale. La conferma l’ho
avuta quando hai iniziato a darmi “lezioni” per mettermi in pari con il
programma scolastico. E la sera della cena di classe, finalmente è arrivato il
nostro primo bacio… non sai da quanto aspettavo quel momento…
La breve storia che abbiamo
vissuto insieme è stata meravigliosa, mi hai fatta sentire speciale. Ciò che mi
colpiva ogni volta era la delicatezza con cui mi guardavi, con cui mi
accarezzavi… E ho ammirato tantissimo il tuo modo di starmi vicino durante la
malattia.
Sei stato sempre presente,
mi hai aiutato davvero molto a superare tutte le paure e ad affrontare i
terribili momenti dopo la chemioterapia. Non so come avrei fatto senza di te.
La tua conoscenza, seppur breve, mi ha resa forte, quindi grazie di cuore!
Ma c’è una cosa che voglio
dirti so che il periodo che seguirà la mia morte sarà duro per te e per i miei
genitori. Ti chiedo, per quanto possibile, di star loro vicino. E riguardo a
te, non lasciarti andare, ma vai avanti per la tua strada. Diventa un bravo
pediatra e aiuta quanti più bambini ti è possibile. Era anche il mio sogno, e
visto che io non posso realizzarlo, concretizzalo tu per me.
Sai una cosa? Una volta
terminati gli studi era mia intenzione partire per un periodo per l’Africa
tramite Medici Senza Frontiere o associazioni simili. Non te ne avevo ancora
parlato, chissà se piacerebbe anche a te?
In ogni caso voglio solo che
non ti abbatti. Ti mancherò come tu mancherai a me, ma questa non deve essere
una scusa per buttare tutto all’aria e rovinarti la vita. Io da lassù ti
osserverò e cercherò di starti il più possibile vicino. E poi trovati una brava
ragazza, innamoratene e fatti una famiglia. Anche questo era una dei miei sogni…
dei nostri sogni, cerca di fare il possibile affinché si realizzi. Non ti
sentire in colpa, non ne hai motivo. E poi, te l’ho ordinato io!
Cos’altro dirti? Ti ho amato
con tutta me stessa, sono orgogliosa e contentissima di averti conosciuto e ti
auguro ogni bene…
Ora devo smettere di
scrivere, perché le lacrime hanno iniziato a scendere copiose, ma ricorda… il
mio non è un addio, sarò sempre con te, in ogni momento. Una cosa sola mi
rattrista: l’averti fatto soffrire.
Purtroppo, però, ci sono
cose che non si possono evitare, ma si devono solo affrontare.
Un dolcissimo bacio…
Sara”.
Elvira Tonelli, Il sorriso innocente dell’amore
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