Quella mattina si alzò
presto. Erano le sei. Dopo una rapida colazione andò subito in studio che si
trovava a circa dieci minuti dalla loro nuova abitazione. Non c’era ancora
nessuno. Le due segretarie iniziavano alle otto e trenta e suo papà normalmente
non arrivava prima delle nove.
Lui, dopo quasi venti giorni di assenza, aveva
bisogno di un attimo di calma per riprendere in mano la situazione. In
particolare doveva occuparsi subito di una importante causa di divorzio, il cui
cliente era un suo carissimo amico.
La cartella con tutto il materiale era già
sulla scrivania, proprio come l’aveva
lasciata prima del matrimonio. Quando arrivarono le dipendenti e poi suo
padre, Lorenzo era già a buon punto e non alzò la testa per tutta la giornata,
salvo un’oretta che si concesse in pausa pranzo.
Per Noemi, invece, la
mattinata fu tranquilla. Quel giorno, infatti, avrebbe avuto il turno
pomeridiano. Decise comunque di svegliarsi con suo marito per fare colazione
insieme. Era bello aprire gli occhi il mattino e vedere la persona amata al
proprio fianco…
Alle quattordici in punto anche per lei ebbe inizio la giornata
lavorativa. Era pazzesco scoprire quanto le fosse mancato il suo lavoro.
Era
stata assente venti giorni, i più belli della sua vita, ma rientrare e trovarsi
a contatto con i suoi piccoli pazienti era per lei una sensazione stupenda!
Poter dar loro un po’ di conforto, farli sorridere…
(da Il sorriso innocente dell’amore)