“Dicevano di amarle: altre due donne uccise dai partner”. A Verona un marito strangola la moglie per gelosia. Omicidio-suicidio a Piacenza, lei non lo voleva più. Sono solo gli ultimi due episodi, in ordine di tempo. Da gennaio ad oggi sono 28 le donne uccise dal proprio partner o da famigliari. Nel 2010 furono 127, 136 nel 2011. Sono dati davvero agghiaccianti.
Cosa abbiamo fatto noi donne per meritarci questo? Si dice che l’uomo non accetta l’emancipazione femminile e la maggiore autonomia della donna. Noi donne, da sempre, abbiamo faticato più dell’uomo per affermarci, per acquisire i diritti che abbiamo oggi. Ma non basta: rimaniamo sempre in secondo piano.
Dobbiamo faticare il doppio per affermarci professionalmente e poi guadagnare comunque meno, fare i salti mortali per organizzare casa e lavoro; pensarci due volte prima di fare un figlio, perché in certi casi (ancora troppi, ahimé), si rischia di perdere il lavoro.
A tutto ciò, ad una prima litigata, rischiamo di farci ammazzare. Siamo dei manichini in mano a degli aguzzini. Forse sto esagerando, ma leggendo certe cose, credo neanche troppo.
Il problema, secondo me, sta nel fatto che in ogni caso continuiamo ad essere considerate il “sesso debole”. Cosa farebbero, però, gli uomini senza di noi? Si sentirebbero persi…
E allora? BASTA VIOLENZA! Bisogna ricominciare a dialogare, a parlare. La violenza non risolve nulla. Giovedì è la “Festa della donna”: cerchiamo di viverla nel vero spirito che la festa richiama.
Per fortuna, non tutti gli uomini sono uguali, per fortuna ci sono uomini che sanno cos è il rispetto, che ti circondano di tante piccole attenzioni, che ti fanno sentire importante…
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