Dopo qualche minuto di
attesa, iniziarono a sentirsi in lontananza i clacson delle macchine che
annunciavano l’arrivo della sposa. A quel punto iniziarono ad avanzare verso
l’altare. L’auto della sposa si fermò in fondo al viale.
Parenti e amici
parcheggiarono e si incamminarono verso la chiesa, preceduti da Lucia, la mamma
di Noemi. Era una distinta signora, di circa sessant’anni che, quel giorno,
indossava un tailleur blu cobalto. I capelli erano raccolti in un elegante
chignon. Gli occhi lucidi lasciavano trapelare la tanta emozione che in quel
momento provava.
La sua unica figlia stava per lasciare il nido! Era davvero
contenta e orgogliosa. Lei e suo marito avevano fatto molti sacrifici per non
farle mancare nulla e Noemi era cresciuta con un forte senso di responsabilità
sin da piccola.
Lei aveva lavorato come sarta in un piccolo laboratorio non
molto lontano dalla loro abitazione e poi, con la nascita della figlia, si era
messa a confezionare abiti e a fare riparazioni da casa, in modo da poter
seguire la sua famiglia nel miglior modo possibile. E il lavoro non le era mai
mancato, anzi…
Spesso le capitava di restare sveglia anche di notte per
riuscire a consegnare in tempo gli indumenti. Ora che era in pensione, si
limitava a rammendare e a fare piccoli lavoretti per le amiche.
Il suo ultimo
capolavoro era stato il vestito che aveva confezionato per quel giorno a sua
figlia.
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