Informazioni personali

La mia foto
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità, non può per tanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7/03/2001

sabato 27 aprile 2013

JESSICA E LA MANCANZA DI AFFETTO




Jessica crebbe, dunque, tra mille difficoltà… Anche perché non tardarono ad arrivare le prime botte, le urla, le critiche continue da parte di suo padre. Quando tornava a casa dal bar ubriaco, Jessica già sapeva che ogni cosa che avrebbe fatto sarebbe stata soggetta a lamentele. I maltrattamenti, spesso anche violenti, divennero ben presto quotidianità.



Intanto lei cresceva. Era una ragazza timida, chiusa e solitaria. Anche a scuola ebbe molte difficoltà a farsi delle amicizie. Si sentiva diversa da tutte le altre. Le sue compagne erano sempre allegre e sorridenti. Lei, al contrario, se ne stava seduta al suo posto senza dar fastidio a nessuno. Interveniva se era interpellata, per il resto se ne stava in disparte. 

C’era Giulia, la sua vicina di banco, che cercava di parlarle il più possibile. La vedeva triste e voleva fare qualcosa per aiutarla. A volte le chiedeva di andare a casa sua il pomeriggio per fare i compiti insieme. 

Jessica, dopo tante insistenze, si fece coraggio e chiese al padre il permesso. Luigi glielo concesse senza problemi, purché tornasse a casa in tempo per preparare la cena. 

Quei pomeriggi che trascorreva da Giulia erano davvero piacevoli. Sua mamma si dimostrava sempre molto premurosa nei suoi confronti e, sapendo da voci che circolavano in paese come era la situazione di Jessica a casa, ogni volta le preparava dei contenitori con del cibo già pronto, solo più da fare riscaldare. Lei accettava volentieri, anche se non sapeva come ricambiare quel favore. 

Con Giulia riuscì a legare abbastanza, ma non confidava tutto. Aveva imparato a tenere per lei il dolore, la tristezza e la solitudine che provava quando era con suo padre. Invidiava molto la sua compagna. Prima di tutto perché lei aveva una madre con la quale confidarsi e poi i suoi genitori erano fantastici. Quella casa era piena di affetto, gioia e allegria… Lei, purtroppo, quella fortuna non l’aveva avuta…

Nessun commento:

Posta un commento