... "Atterrarono all'aeroporto di Bamako. Noemi si guardò intorno e si impressionò nel vedere ciò che li circondava. Il nulla. Quel giorno faceva un caldo torrido, faticava quasi a respirare. Per loro, però, il viaggio non era ancora terminato. Dovevano, infatti, recarsi a Ségou, che si trovava nella parte centromeridionale del paese.
Riuscirono a convincere un uomo del posto, un certo Thièrry, a portarli a destinazione con il pulmino che aveva a disposizione. Noemi gli spiegò in francese dove dovevano andare e perché fossero arrivati in Mali.
Dopo qualche esitazione, l'uomo acconsentì e, caricate le valige sul retro del pulmino, li fece salire e partirono. Il viaggio sarebbe durato almeno due ore, viste le strade poco praticabili.
Appena si misero in moto, Noemi si rese conto della desolazione che li circondava. Come era possibile vivere in un posto come quello? Così secco, caldo, povero? Fu distolta da quei pensieri quando Thièrry, concentrato sulla guida, non riuscì a evitare una grossa buca. Noemi sbattè la testa contro il vetro e Marco quasi cadde dal sedile. L'uomo non fece una piega. Era abituato a percorrere quelle strade così dissestate ed era normale che il mezzo subisse tutti quegli scossoni".
(da Il sorriso innocente dell'amore)
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